Commercianti, artigiani, cococo e coltivatori: indennità di 600 euro. Per il momento gli iscritti alle Casse private sono esclusi- MODALITA’ DI RICHIESTA

Un’indennità di 600 euro relativa al mese di marzo per collaboratori, partite Iva e lavoratori autonomi iscritti alle gestioni previdenziali Inps. L’indennità potrebbe essere replicata anche ad aprile, secondo le anticipazioni del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Un meccanismo più complesso, con effetti difficilmente prevedibili, riguarderà probabilmente i professionisti iscritti alle Casse private.

Gestione separata

Gli articoli 27 e 28, di contenuto analogo, contengono una misura a sostegno di lavoratori autonomi e collaboratori. L’articolo 27 riguarda i liberi professionisti titolari di partita Iva attiva al 23 febbraio e i collaboratori coordinati e continuativi attivi sempre alla stessa data, iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps e non pensionati. Per queste due categorie di lavoratori il decreto prevede l’erogazione di un’indennità di 600 euro per il mese di marzo. L’importo non concorre alla formazione del reddito. Secondo la relazione tecnica al provvedimento, la platea di riferimento è di 339mila persone, con il conseguente budget previsto di 203,4 milioni di euro.

L’indennità sarà erogata dall’Inps a fronte della domanda dell’interessato (probabilmente l’invio delle istanze sarà attivato a fine mese). L’istituto di previdenza prima di confermare il pagamento, dovrà verificare l’effettiva disponibilità di risorse.

La disposizione non prevede decreti attuativi, quindi si dovrebbe attendere solo una circolare o altra comunicazione da parte dell’Inps. Per come è scritta la norma, non sembra essere  richiesto  alcun  requisito particolare per ottenere l’indennità, se non quello di essere in attività al 23  febbraio  e  l’iscrizione alla gestione separata. Si tratterebbe quindi di un contributo erogato a prescindere dalla dimostrazione di effettive conseguenze sul reddito subite per effetto del coronavirus. E dovrebbe anche essere indifferenziato nell’importo, nel senso che tutti quelli che ne faranno richiesta riceveranno 600   euro. Conferma in tal senso viene anche dal limite di spesa complessivo previsto, pari a 339mila unità moltiplicato per 600 euro.

Artigiani, agricoltori, negozi

Meccanismo analogo per gli autonomi iscritti in via esclusiva alle gestioni previdenziali Inps degli artigiani, dei commercianti, dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri. Anche in questo caso sono esclusi i pensionati, ma non è richiesta l’attività al 23 febbraio. Importo pari a 600 euro indifferenziato (budget di 2,16 miliardi di euro, pari a 600 euro per i 3,6 milioni di beneficiari stimati) e solo per il mese di marzo, ottenibile tramite domanda all’Inps.

L’importo di 600 euro è previsto anche a favore degli operai agricoli a tempo determinato e le altre categorie di lavoratori iscritti negli elenchi annuali purché possano fare valere nell’anno 2019 almeno 50 giornate di effettivo lavoro agricolo dipendente oppure non siano titolari di pensione.

Professionisti

Per i professionisti iscritti alle relative Casse di previdenza  privatizzate  (medici,  commercialisti,  avvocati, notai, periti industriali, psicologi eccetera) un contributo potrebbe essere erogato dal Fondo per   il reddito di ultima istanza, istituito dall’articolo 44 del decreto legge 18/2020. Il fondo nasce per

«garantire misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro». Si tratta di una platea non definita e potenzialmente molto ampia (secondo Assindatcolf, per esempio, vi rientrano collaboratori domestici e badanti).

Spetta al ministero del Lavoro, di concerto con quello dell’Economia, definire con uno o più decreti (in teoria entro il 16 aprile) i criteri di priorità e le modalità di attribuzione dell’indennità,  nonché l’eventuale quota del budget complessivo da destinare ai professionisti iscritti alle Casse. Dunque l’indennità non è certa e l’importo potrebbe essere molto contenuto, tenendo conto che la dotazione del fondo è di 300milioni di euro. Inoltre non è stata espressamente prevista la non concorrenza dell’indennità all’imponibile reddituale.

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Pertanto
sarà importante richiedere il PIN per poi richiedere il pin dispositivo

Come richiedere il PIN, si allega link dell’INPS

https://serviziweb2.inps.it/RichiestaPin/jsp/menu.jsp

dopo di ché sarà necessario richiedere il PIN
dispositivo per poter
effettuare la domanda

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